venerdì 21 gennaio 2011

La famiglia dello scudo rosso: i Rothschild

La famiglia dello scudo rosso: i Rothschild
Ho letto con molto interesse libri, fascicoli e siti internet su cosiddette teorie cospirative secondo le quali dietro alle vicende politiche ed economiche ci sarebbero potenti logge massoniche. Fin qui nulla di strano. Non si può negare infatti che la maggior parte di queste società segrete fin dalle loro origini erano composte da influenti personaggi della vita pubblica, politica e militare.
La cosa però che ha destato la mia curiosità è l’onnipresenza di un nome ben preciso. Un comun denominatore rappresentato dai Rothschild. Questa famiglia, perché di famiglia si tratta, appartiene secondo molti all’organizzazione elitaria chiamata gli Illuminati di Baviera [1] e governerebbe l’intero sistema bancario mondiale con tutto quello che ne consegue.
Se è vero che questo gruppo di burattinai muove le fila della finanza, dell’economia e della politica mondiale perché allora il nome non figura mai da nessuna parte? Avete mai letto su giornali o sentito alla televisione dei Rothschild e delle loro vicissitudini? Sarebbero dietro le quinte di tutti i più importanti affari e nessuno ne parla, non è un po’ strano?
Per la verità vedremo alla fine che qualcosa è trapelato dai media.
Chi ha ragione? Gli autori di svariati libri che puntano il dito contro un sistema occulto, in cui la famiglia Rothschild riveste un ruolo di primaria importanza, in grado di controllare l’intero sistema o invece chi al contrario afferma che tali ipotesi sono semplicemente frutto di menti malate in preda ad allucinazioni e manie di persecuzioni?
L’esperienza mi suggerisce che la verità sta sempre nel mezzo!
Quindi prima di avanzare qualsiasi ipotesi in merito andiamo a vedere chi sono e soprattutto cosa fanno oggi i Rothschild.
Per ripercorrere le origini torniamo indietro nel tempo di circa duecento anni spostandosi in Germania, precisamente a Francoforte. L’anno è il 1743.
L’Adamo non proprio biblico della nostra storia è Amschel Moses Bauer, un semplice orafo tedesco con la passione, che oggi possiamo chiamarla predisposizione, per prestiti e finanziamenti. Semplice orafo per modo di dire naturalmente, visto che è il capostipite che ha dato origine a un impero economico da mille e una notte.
Un impero nato sotto le ali protettive dell’aquila romana contornata da uno scudo rosso.
Tale infatti è il sigillo che Amschel aveva collocato sull’entrata della propria azienda.



Un logo che divenne presto la rappresentazione figurata dell’attività di Bauer. "La ditta dello Scudo Rosso" veniva infatti chiamata.
D’altronde abbiamo tantissimi esempi anche nostrani di queste associazioni: uno per tutti il Cavallino Rampante per indicare la Ferrari. Quello che non tutti sanno invece è che lo Scudo Rosso in lingua tedesca è Rothschild. Per essere più precisi: Scudo Rosso à Red Schield à Rothen Schild à Rothschild. Questo particolare è molto importante perché quando il figlio di Moses, Mayer Amschel ereditò da suo padre la società cambiò nome in Rothschild, e tale è rimasto immutato fino ai giorni nostri.
Mayer Rothschild da Gertrude Schnapper ebbe cinque figli: Amschel (1773-1855), Salomon (1774-1855), Nathan (1777-1836), Karl (1788-1855) e Jacob (1792-1868).
Non appena i ragazzi furono istruiti a dovere sull’attività economica e finanziaria partirono alla volta di altrettante capitali europee per aprire filiali ed espandere l’impero esclusivamente patriarcale. Le donne avevano un ruolo secondario nella gestione.
Il primogenito Amschel essendo il più anziano rimase a Francoforte per controllare la società base, Salomon invece andò a Vienna, Nathan a Londra, Karl a Napoli e Jakob a Parigi.
La famiglia cresce, e cresce anche la necessità di un nuovo emblema che li rappresenti al meglio. Cinque frecce che s’incrociano intersecandosi in un unico punto è il nuovo stemma. Le frecce rappresentano i cinque fratelli e il punto d’intersezione è lo scopo che unisce tutta la famiglia. Avrete già capito qual è questo scopo.



Senza nulla togliere all’operato dei fratelli, è d’obbligo “spezzare una freccia” -visto che siamo in tema- a favore di Nathan il quale si distinse immediatamente per fiuto e capacità imprenditoriali.
Ricordiamo che agli inizi dell’Ottocento l’Europa stava cambiando velocemente e questo poteva creare certamente molte occasioni per uomini intelligenti e soprattutto ricchi.
Nathan approfittò di questa situazione e aprì a Manchester una impresa tessile. Il rapido declino delle esportazioni tessili britanniche durante il blocco continentale costrinsero però Nathan a tornare a Londra per estendere le proprie attività in ambito finanziario. Le attività del figliol prodigo s’impennarono in potenza e prestigio grazie anche al matrimonio con Hannah Barent Cohen (1783-1850), la figlia di uno dei più ricchi mercanti ebrei londinesi[2].
I conti li sapeva fare molto bene!
Conti che dirottavano sempre più verso operazioni finanziarie speculative su titoli britannici ed esteri, cambi valute, metalli preziosi, ecc.
Qualche esempio? Il Duca di Wellington non avrebbe potuto pagare il suo esercito nella battaglia di Waterloo senza la mano, anzi il portafogli, dei Rothschild[3]. Dopo questa vittoria, la banca di Nathan vinse il contratto per i pagamenti dei tributi agli alleati europei[4].
Anche il governo francese dovette usufruire dei fondi privati per rimpinguare le casse nazionali svuotate dall’estenuante guerra franco-prussiana[5]. Salomon Rothschild a Vienna finanziava intanto il debito estero austriaco attraverso contratti di prestito al Principe Metternich[6].
I cinque fratelli pur lavorando a distanza portavano avanti la stessa tecnica, quella della riserva frazionale bancaria. Questo permise la loro autonomia e indipendenza in ogni paese in cui operavano.
Con queste enormi risorse economiche riuscirono a intervenire persino a favore della Banca d’Inghilterra, quando la crisi di liquidità del 1826 piegò le gambe al governo britannico. Grazie ad una immissione di un grosso quantitativo di oro fu scongiurato il peggio[7].
Ma la storia non finisce qui, perché nel settore pubblico si distinsero per i finanziamenti della rete ferroviaria in Francia, Italia, Austria, per il Canale di Suez, permisero l’acquisto dei terreni minerari in Spagna, Sud America, Sud Africa e Africa Occidentale.
L’oro era così importante e fondamentale per i Rothschild che dal 1919 fino ai nostri giorni la banca ha ospitato e presieduto per due volte al giorno il fixing mondiale del prezzo dell’oro[8]. Vi rendete conto: stabilivano anche il prezzo mondiale dell’oro!
Addirittura sembrerebbe, e il condizionale è d’obbligo, che una banca della famiglia abbia finanziato John D. Rockefeller per la sua monopolizzazione della raffinazione del petrolio che portò alla fondazione della Standard Oil.
Cosa dire delle ricostruzioni postbelliche? Nelle guerre si sa, non vi sono mai vincitori. Di per sé una guerra è sempre una sconfitta sia per chi la provoca ma soprattutto per chi la subisce. Dall’ottica di un banchiere però, una guerra è sempre una ghiotta opportunità di investimenti, di prestiti, di ricostruzioni. Infatti dopo la Prima Guerra Mondiale, precisamente nel 1922 i Rothschild misero a disposizione fondi per la ricostruzione in numerosi paesi come Francia, Germania, Cecoslovacchia, Ungheria. A questo punto ho dovuto scacciare con la forza dalla mia mente un dubbio tremendo. E’ possibile che banchieri senza scrupoli fomentino a proprio piacimento le guerre, magari finanziando entrambe le fazioni e innescando la miccia fornendo poi i soldi per la ricostruzione? In via molto ipotetica sì. Scatenare una guerra non è così difficile: si forniscono le armi a entrambe le parti e si trova una motivazione sufficiente: religione, petrolio, terrorismo, ecc.
No! La perfidia umana non può arrivare a tanto! Giusto?
A questo punto negare o far finta di non vedere che l’impero dei Rothschild fin dai primi anni del secolo XIX ha influenzato la politica, l’economia e la finanza del mondo intero è un’offesa alla comune intelligenza.
E oggi? Come sono messi, anzi, visto che interessa pure la nostra cara Italia come siamo messi? Forse la famiglia si è ritirata a vita privata e si sta godendo un meritato riposo? Sbagliato. Certamente la vita è rimasta sempre molto privata. Non riesco infatti ancora a spiegarmi come la stampa, sempre più ricca di pettegolezzi e gossip e meno di informazioni utili, non s’interessi della vita di questi personaggi affascinanti e al limite del misterosofico.
Riescono –i media- a scovare una star televisiva che si sta abbronzando nuda dentro la caldera di un vulcano in pieno inverno e nessuno fa un servizio sugli appartenenti alla famiglia più potente del pianeta. Non è un po’ strano? Lungi da me l’idea che gli editor non possano fare servizi su certi banchieri internazionali, rimane allora la spiegazione che forse a nessuno interesserebbe. Strano perché personalmente preferirei leggere qualcosa su i «veri controllori» piuttosto che leggere e/o vedere qualche personaggetto estivo che pur di apparire nei giornali venderebbe la propria anima al diavolo, in questo caso fotografi e giornalisti.
Tornando al discorso di prima, oggi la famiglia Rothschild non ha perso prestigio e potere, semmai con il passare degli anni lo ha consolidato ulteriormente. Incredibile ma vero.
Passano gli anni e i loro sistemi si adeguano. Oggi hanno sviluppato una divisione per il finanziamento d’impresa al servizio di fusioni e acquisizioni. Operazioni queste all’ordine del giorno. Basta aprire un qualsiasi giornale finanziario per leggere che la multinazionale ics si è unita, o è in procinto di farlo, con la transnazionale ipsilon. Fusioni il cui unico risultato è la creazione di megacorporazioni amministrate da pochissimi e composte da migliaia tra affiliate e holding. In fisica per innescare una fusione nucleare tra atomi serve molta energia qui le fusioni necessitano solo di soldi. Moltissimi soldi. Chi possiede tutti questi soldi se non i banchieri?
Vediamo adesso nel dettaglio dove i tentacoli economici dei Rothschild sono arrivati nel 3° Millennio. Per problemi di spazio cito solamente le società più conosciute e/o riguardanti il nostro paese, ma chiunque volesse approfondire consiglio di entrare nel sito ufficiale della famiglia e stamparsi l’elenco completo. Fate scorta di carta!
Tra le straniere spiccano: De Beers quella dei diamanti, la Enron fallita da poco, British Telecom, France Telecom, Deutch Telekom, Alcatel, Eircom, Mannesmann, AT&T, BBC, Petro China, Petro Bras, Canal +, Vivendi, Aventis, Unilever, Royal Canin, Pfaff, Deutch Post[9], e moltissime altre.
Torniamo adesso un momento in Italia poiché ce n’è per tutti i gusti: Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL Banca Nazionale del Lavoro, Banca Intesa, Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473, Finmeccanica[10]. Vi può bastare? Penso proprio di sì!
Mi avvio a concludere nella speranza che questa piccola e incompleta illustrazione possa almeno aver fatto nascere qualche dubbio e/o curiosità in più su questa incredibile e decisamente atipica famigliola. Non posso confermare ma neppure smentire le pesanti e inquietanti affermazioni che svariati autori pubblicano sui Rothschild. Tengo a sottolineare che la cosa più incredibile è come i media in generale evitano di trattare tali argomentazioni. Passi il discorso sulla cospirazione globalizzata alla George Orwell, ma qui i fatti parlano chiaro. Le trame e gli intrecci economici pure. Sono sotto gli occhi di tutti. Almeno di chi vuol vedere.
Non posso accontentarmi di leggere su La Stampa del 7 giugno 1996 che Lady Rothschild era l’ipotetica spia del KGB a Londra, o su Il Giorno del 29 agosto 2000 la cronaca della morte per overdose all’età di 23 anni di Raphael figlio di Nathaniel Rothschild.
Queste rientrano nel deleterio e purtroppo tanto seguito gossip.
Le cose serie e importanti sono altre.

Marcello Pamio


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Note:
[1] Gruppo elitario fondato, dal prof. di giurisprudenza dell'Università dei Gesuiti, Adam Weishaupt (Spartacus) in Baviera il 1° maggio 1776
[2] Università di Bologna, facoltà di Scienze Politiche: www.spbo.unibo.it
[3] Sito ufficiale della famiglia Rothschild: www.rothschild.com
[4] Università di Bologna, facoltà di Scienze Politiche: www.spbo.unibo.it
[5] Idem
[6] Idem
[7] Idem
[8] Sito ufficiale della famiglia Rothschild: www.rothschild.com
[9] Sito ufficiale della famiglia Rothschild: www.rothschild.com
[10] Idem


www.disinformazione.it

I Padroni del Mondo: I ROTHSCHILD

I Padroni del Mondo: I ROTHSCHILD
I http://lasciateminonsonopazzo.blogspot.com

Nell'ambito della ricerca delle verita' della storia, puo' risultare conveniente sapere chi, in realta', governa questo mondo. E' tempo di mettere da parte le favole che ci vengono raccontate tutti i giorni dai giornali, dalle televisioni e dai libri di scuola e di rivolgere la nostra attenzione a chi veramente prende le decisioni su come debba andare l'economia, la societa' e la politica.
Una cosa giusta appresa dai piu' semplici libri di scuola e' che, da quando esiste l'uomo, il nostro mondo e' sempre stata dominato da una ristretta cerchia di potenti (imperatori, dittatori, re, dogi, signorotti vari, etc.) che detenevano e/o controllavano le ricchezze di una certa area geografica. Questi erano in grado di manipolare gli eventi a proprio piacimento, di scatenare guerre, di imporre tasse e cosi' via mentre il restante 99% della popolazione doveva subire in silenzio ogni sopruso e andare a morire in guerra da qualche parte, possibilmente senza lamentarsi troppo. Questo lo sappiamo tutti. Quello che invece molti ignorano e' che la situazione, oggi, e' esattamente la stessa. Negli ultimi 250 anni si e' assistito ad una graduale ascesa delle repubbliche democratiche per dare al cittadino una parvenza di liberta' che invero e' molto limitata. Ci si accorse infatti che il vecchio trucco del re che, dichiarando guerra a chicchessia, ordinava al popolo di andarsi a immolare in nome del sovrano illuminato e di dio non funzionava piu'. Dopo secoli di ignoranza il popolo cominciava a pretendere qualcosa in piu' di un tozzo di pane raffermo. I sovrani della terra (i vari re e regine europei) decisero quindi di ritirarsi in buon ordine lasciando una parvenza di potere ai parlamenti "eletti dal popolo" ma continuando a manipolare lo stato e le istituzioni da dietro le quinte. Certo, qualcuno si mise di traverso (reali di Francia e di Russia, per esempio) e quando cio' accadde l'elite nobile e le massoneria fece in modo di organizzargli una bella rivoluzione sotto casa (altro che movimento del popolo!). Tenete conto che i reali d'Europa sono tutti imparentati tra di loro e hanno tutti lo stesso obiettivo; se qualcuno non ci sta ne paga le conseguenze. Chi crede che la regina Elisabetta II d'Inghilterra o la regina Beatrice d'Olanda siano solo simpatiche comparse istituzionali legate alla tradizione ma senza potere sbaglia di molto. I sovrani d'Europa sono ancora le persone piu' ricche del mondo e i ricchi, come si e' visto in passato, posseggono il vero potere; secondo il libro Soldi di Robert e Backes (ed. Nuovi Mondi Media, 2006) i reali di Lussemburgo sono in assoluto i piu' ricchi. In questo contesto, parliamo della meta' del XVIII secolo, si inseriscono alcune famiglie che, pur non essendo legate alla nobilta' europea, si affacciano nel panorama imprenditoriale e finanziario. Queste, tramite unioni di tipo segreto ad indirizzo massonico con le varie monarchie, entrano nell'elite che gestisce il vero potere politico ed economico delle nazioni. Una di queste famiglie e' quella dei Rothschild.


Gli inizi
Il capostipite della famiglia si chiamava Mayer Amschel Bauer, un piccolo bancario di Francoforte che assumera' in seguito il cognome Rothschild (in tedesco, scudo-rosso, emblema di famiglia). Dopo essersi messo in mostra per le sue capacita' gestionali alla banca Oppenheimer di Amburgo, intorno al 1770, Bauer entra al servizio di Guglielmo IX, langravio di Hesse-Cassel, uno dei principati piu' ricchi d'Europa. A seguito delle invasioni napoleoniche, Guglielmo diede mandato ai Rothschild di nascondere il suo immenso patrimonio dalle grinfie delle armate francesi. Nathan Rothschild, figlio di Mayer, ne approfitto' per fondare una banca in Inghilterra attraverso la quale riusci' a produrre introiti enormi. Infatti, Nathan era riuscito nell'intento di concordare un vantaggioso prestito al re inglese per finanziare la battaglia del duca di Wellington contro Napoleone; al contempo, l'altro figlio Jacob, dopo avere fondato un ramo della banca Rothschild a Parigi, riusci' a fare altrettanto con i francesi. Risultato: i Rothschild avevano finanziato entrambe le parti di una guerra ottenendo lauti guadagni. Una startegia che si ripetera' ancora fino ad oggi.


Nathan Rothschild e la battaglia di Waterloo.
L'episodio della battaglia di Waterloo mette in mostra tutta l'abilita' speculativa di questa famiglia. Il 18 giugno 1815 tutto e' pronto per lo scontro decisivo; oltre alle due fazioni anche Nathan Rotschild e' presente alla battaglia. Alla fine dello scontro, quando e' chiaro che gli inglesi hanno prevalso sui francesi, Nathan lascia il campo di battaglia e si precipita a Londra come un fulmine portando per primo la notizia che Napoleone aveva... vinto! Per rendere la cosa credibile, comincia a vendere azioni sul mercato borsistico a prezzo bassissimo provocando il crollo della borsa e spargendo dunque il panico presso industriali e finanzieri i quali, a loro volta, vendettero le loro azioni per un tozzo di pane. Intanto, alcuni agenti dei Rothschild provvedevano a comprare queste azioni, scese a prezzi bassissimi. Quando la notizia vera della vittoria degli inglesi giunse alla city, alcuni giorni dopo, ritorno' l'ottimismo sui mercati e il valore delle azioni si impenno' nuovamente facendo diventare i Rothschild la famiglia piu' potente d'Inghilterra. La manipolazione ad arte di una notizia si era rivelata particolarmente fruttuosa tanto che i Rothschild diventeranno in seguito i proprietari di parecchie agenzie di stampa, tra cui la Reuters e la Wolff.


Banche centrali
La N.M. Rothschild era dunque diventata in poco tempo una delle banche piu' ricche del mondo; il passo successivo era quello di esercitare il controllo sulle banche nazionali (banche centrali). Bisogna infatti sapere che le cosiddette banche nazionali (Banca d'Italia, Banca d'Inghilterra, etc.) non sono mai appartenute allo stato ma ad un gruppo di privati. Questi hanno la concessione (ottenuta tramite corruzione e manipolazione dei governanti) a stampare denaro per conto dello stato in cui si trovano. Per esempio, la Banca d'Inghilterra stampa le sterline per conto del Regno Unito, la Federal Reserve stampa i dollari per gli USA e cosi' via. La convenienza per le banche, in questo tipo di operazione, e' che i soldi che stampano li prestano (non vendono) allo stato al valore che hanno piu' gli interessi (per esempio, una banconota da 100 euro viene prestata allo stato che, dopo un anno, deve restituire piu' un interesse, diciamo del 5% = 105 euro). Ecco come si crea il debito pubblico; di fatto lo stato non sara' in grado di restituire tutto il debito e si limitera' a restituire solo gli interessi che, sommati a ulteriori prestiti, aumenteranno ogni anno a dismisura. La differenza fra il valore nominale (100 euro, ad esempio) e il valore effettivo di una banconota (il costo di inchiostro e carta) si chiama signoraggio. Quindi, piu' uno stato chiede soldi alle banche piu' si indebita e questo avviene ancora di piu' se lo stato viene travolto da spese eccezionali come guerre, calamita' naturali, etc. E' ovvio che per le banche una guerra e' l'affare speculativo per eccellenza ed ecco perche' i Rothschild oltre ad essere inseriti in tutte le banche del mondo hanno anche emissari e agenti o comunque associati vari insospettabili nei governi di tutto il mondo. Creare guerre per poi poterle finanziare e guadagnare sia sulla vendita delle armi che sulla successiva ricostruzione dei territori distrutti: ecco il piu' grande meccanismo di generazione di potere e ricchezza. Il tutto a spese del cittadino che si ritrova a pagare sempre piu' tasse, la maggiorparte delle quali va in tasca ai banchieri quale interesse sul debito pubblico. I governi sono quindi fantocci nelle mani di gruppi bancari come i Rothscild perche' sono proprio loro che producono (stampano) i soldi. Mayer Amschel Rotschild disse: "Datemi l'opportunita' di stampare il denaro di una nazione e posso fregarmene di chi fa le leggi".




Opposizioni

E' stato sempre cosi'? No, durante gli ultimi 200 anni si sono verificati sussulti di equita' e patriottismo, specialmente in USA, per cui lo stato cercava di togliere alle banche la concessione di stampare denaro per affidarla allo stato stesso. In effetti, uno stato che si stampa i soldi da solo non li deve restituire a nessuno; questa semplice operazione annullerebbe il debito pubblico. Una prospettiva non certo invitante per le banche. Nel 1791, dopo varie discussioni animate da Alexander Hamilton (emissario dei Rothschild e al contempo ministro del tesoro), viene affidata alla First Bank of USA (una banca controllata dai Rotschild) una commissione per stampare dollari per 20 anni. Nel 1811, dopo aver contratto una enorme quantita' di debiti proprio con questa banca, Thomas Jefferson e Andrew Jackson convincono il Congresso a non rinnovare la licenza alla First Bank. Nathan Rothschild non la prende bene e intima al Congresso di rinnovare la licenza per altri 20 anni se non vogliono ritrovarsi in mezzo a una guerra. Il Congresso rifiuta e dopo qualche mese Inghilterra e USA si ritrovano in un conflitto che durera' tre anni con piu' di 5000 morti. La guerra serve ad indebolire gli USA e a costringerli a chiedere prestiti ma l'unica banca che puo' farlo e' quella dei Rothschild che concede i prestiti a fronte del rinnovo della licenza di stampa. Nasce cosi' The Second Bank of USA con una licenza per 20 anni. Ma nel 1833 il Presidente USA Andrew Jackson revoca la licenza e ripone il controllo dell'emissione di denaro nelle mani dello stato. Per tutta risposta, i Rothschild decidono di esigere tutti i prestiti concessi alle imprese private e di ritirare denaro liquido dalla circolazione provocando una recessione e quindi una crisi finanziaria. Il 30 gennaio 1835 Richard Lawrence tenta di uccidere Jackson dopo un funerale, ma fallisce. Il coinvolgimento dei Rothschild nell'attentato non viene provato ma al processo Lawrence viene giudicato pazzo e quindi non condannabile! Nel 1841 il Presidente John Tyler continua nella politica di rinnovamento finanziario tenendo i Rothschild e qualsiasi idea di banca centrale fuori dalla porta. A questo punto i Rotschild si attivano, con l'aiuto della massoneria, per organizzare una guerra civile fra sudisti e nordisti. Allo scoppio della guerra il Presidente Lincoln e' costretto a ricorrere ad enormi prestiti per far fronte alle spese. Gli viene in aiuto la New York Bank (la piu' antica degli USA e di proprieta' dei Rothschild) che gli propone un prestito con interesse del 36%! Lincoln e' costretto ad accettare ma per evitare un tracollo finanziario decide di emettere i "greenbacks", dollari prodotti dallo stato senza interessi. Qualche mese dopo, Lincoln viene assassinato da John Wilkes Booth. Sara' stata una coincidenza ma dopo l'assassinio i greenbacks furono ritirati dalla circolazione. Nel 1881 il Presidente James Garfield ha solo il tempo di accusare l'elite dei banchieri come responsabili della crisi finanziaria e della recessione prima di essere assassinato appena 100 giorni dopo la sua elezione. Nel 1913, finalmente i Rotschild convincono il Presidente Woodrow Wilson ad emanare il decreto per la costituzione della Federal Reserve, la nuova banca centrale americana. I banchieri hanno finalmente la possibilita' di emettere dollari in quantita' da prestare allo stato e si mettono subito al lavoro per convincere Wilson a entrare in guerra; nel 1917, infatti, gli USA entrano nel primo conflitto mondiale. Da qui in poi, gli USA saranno sempre in guerra con qualcuno, alimentando il debito pubblico verso cifre astronomiche. Il 4 giugno 1963 il Presidente Kennedy emana l'Ordine Esecutivo n. 11100 che sancisce il ritorno immediato al governo del potere di emissione di denaro togliendolo alla Federal Reserve. Tutto tornera' alla normalita' il 22 novembre dello stesso anno, a Dallas. L'Ordine Esecutivo n.11100 e' ancora in vigore ma nessuno finora ha osato applicarlo.



Conclusione


Sopra abbiamo visto solo alcuni esempi dell'influenza che una famiglia potente come i Rothschild puo' esercitare sui governi "liberi ed eletti dal popolo". Nel mondo esistono solo cinque paesi le cui banche non sono ancora controllate dai Rothschild: Iran, Corea del Nord, Sudan, Cuba e Libia. Fino al 2003 erano sei; c'era anche l'Iraq.
Pubblicato da Giuseppe a 03:54 12 commenti
Etichette: economia, finanza, guerra, Rothschild
mercoledì 15 luglio 2009

http://ilcomplotto-del-mantecatore.blogspot.com/2010/10/i-padroni-del-mondo-i-rothschild.html

Controllo delle masse? Ecco come lavorano gli Illuminati

Controllo delle masse? Ecco come lavorano gli Illuminati
A cura di Lorenza Veronese per www.disinformazione.it - 21/12/2006

Spesso accade a coloro che cercano informazioni in rete, di incontrare articoli, resoconti o documentazioni sul cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale” o sugli “Illuminati”.
Capita così di frequente che ho deciso di approfondire tale argomento, cercando di rispondere ad alcune domande: ma chi solo gli “Illuminati”? Da dove provengono? Fino a che punto compenetrano la nostra realtà, la nostra storia? E a che scopo?


Sigillo degli Illuminati, stampato nei dollari statunitensi

Analizzando superficialmente i messaggi che ci provengono dalla realtà esterna, si può già intravedere l’accenno di una risposta a tali quesiti. E’ un dato di fatto per cominciare, che i mezzi di comunicazione più comuni (televisione, cinema, quotidiani, libri e riviste) diventino giorno dopo giorno più scadenti, uniformando e appiattendo le informazioni (soprattutto tivù e giornali), passando una realtà sempre più squallida e sovvertendo – in maniera non casuale, come vedremo in seguito - la scala di valori che ogni individuo equilibrato con un po’ di cultura, buon senso e rispetto per la vita, avrebbe come saldo punto di riferimento nella propria esistenza.

Per dirla in parole povere risulta difficile da accettare che un matrimonio tra vips possa diventare notizia di apertura di un serio TG che abbia la pretesa di informare la gente. E ancora mi è difficile accettare che tale TG si riduca a 20 minuti con pubblicità per poi lasciare spazio alla tanto attesa e sospirata ricetta di cucina a cui, pare, gli italiani non sappiano rinunciare.

Per non parlare dei reality che tanto hanno preso piede nel nostro paese ma che - a detta di Maurizio Costanzo - sono ancora più diffusi all’estero, o che dire dei programmi dove la gente si rinnova grazie alla chirurgia plastica, rendendola una pratica talmente normale che, come riportato poco tempo fa su tutti i quotidiani, persino le teenagers inglesi a Natale o per il compleanno chiedono ai loro genitori di rifarsi il seno. Oppure pensiamo ai pianti e alle disgrazie in TV dove si vedono solo comuni cittadini che mettono in piazza i loro problemi familiari, abituandoci sempre più all’idea che ci possa essere qualcuno (o qualche milione di telespettatori) che ci osservi e conosca anche i nostri fatti più intimi.

Solo per quanto detto, un normale osservatore constaterebbe che qualcosa non funziona nel sistema. Come non funziona il fatto che nonostante l’avanzare della tecnologia l’uomo si riduca a lavorare di più, a dedicare sempre meno tempo ai rapporti umani diventando quasi incapace di gestirli, diventando sempre più stressato, insofferente e, lasciatemelo dire, frustrato.

Qualcosa non quadra ma questo qualcosa non è limitato alla nostra realtà cittadina, né nazionale, si tratta di qualcosa che esula dalle nostre conoscenze perché sta dietro alle quinte, dietro a ciò che viviamo. Qualcuno la chiama dietrologia!
Lo stesso Manifesto piduista di Licio Gelli (il famoso Piano di Rinascita Democratica) è disgiunto dalle radici più ampie del malfunzionamento del sistema, anche se rende bene l’idea del controllo sui media che già egli aveva, a suo tempo, sottolineato come prioritario.


Adam Weisshaupt Logo dell'Impero dei Rothschild Lord Lionel Walter Rothschild

Infatti, per datare tale progetto, è necessario retrocedere ulteriormente nel tempo fino al lontano 1760 quando un’organizzazione fondata da Adam Weisshaupt, ebreo di nascita convertito al cattolicesimo e futuro sacerdote cattolico, chiamata successivamente “Illuminati di Baviera” aveva già nel suo DNA il controllo mentale e quello dei mezzi di comunicazione. In testa a tale organizzazione capeggiata da Weisshaupt, professore di legge canonica presso l’Università di Engelstock, c’era un rinnovato casato, una famiglia ben nota anche ai nostri giorni, ovvero quella dei Rothschild, i quali avrebbero, grazie al loro potere economico, finanziato qualunque iniziativa e qualunque guerra da quel momento oltre che indotto il nostro professore a recuperare e a modernizzare gli antichi protocolli del Sionismo (vedi la lettera che il Ministro degli Esteri britannico Lord Arthur James Balfours inviò il 2 novembre 1917 a Lord Lionel Walter Rothschild, capo della Federazione Sionista).

Tanto per cominciare gli Illuminati promossero e finanziarono la Rivoluzione Francese utilizzando svariati nomi e forme di aggregazione.
Seguendo la loro precisa e condivisa filosofia di azione, era necessario:

1) portare le nazioni all’eliminazione di ogni forma di governo e di religione già esistente

2) armare e sostenere entrambe le fazioni opposte in un conflitto con lo scopo di indebolire gradualmente suddette nazioni per facilitare il crollo di ogni struttura esistente e rendere i paesi più controllabili allo scopo di creare un unico governo mondiale (una parte della famiglia Rothschild finanziò Napoleone mentre l’altra sostenne la Gran Bretagna , la Germania ed altri stati durante le guerre napoleoniche).

Immediatamente dopo le guerre napoleoniche, gli Illuminati si resero conto che le nazioni erano così provate e impoverite dalle guerre che avrebbero accettato qualunque compromesso per migliorare la loro posizione, così i Rothschild ne approfittarono per organizzare il Congresso di Vienna tentando, con l’occasione, di creare una prima Lega delle Nazioni. Ma lo zar di Russia, resosi conto del progetto di controllo che risultava dalla proposta, rifiutò di farne parte. Il capostipite della famiglia Rothschild, Nathan Mayer, promise che un giorno uno dei suoi discendenti avrebbe vendicato tale ingiuria distruggendo lo zar, e così accade nella congiura del 1917 (la famosa rivoluzione d’ottobre che portò all’assassinio dei Romanov la notte tra il 16 e il 17 luglio 1918).

Subito dopo la Prima Guerra Mondiale, negli Stati Uniti, essi crearono un organo chiamato “Council on Foreign Relations” (Consiglio per le Relazioni Internazionali) conosciuto con la sigla CFR che è anche oggi costituito prevalentemente da membri e successori degli Illuminati i quali, per la maggior parte possiedono nomi stranieri, non americani, ma che per l’occasione venivano e vengono modificati con sonorità più consone alla lingua anglosassone (ad esempio uno degli ex Segretari al Ministero del Tesoro Statunitense, tale Douglas Dillon, si chiamava, in realtà, Laposky).

Un organo similare fu fondato contemporaneamente in Gran Bretagna, sotto il nome di “British Institute of International Affairs” l’attuale “Royal Institute of Interntional Affairs” in sigla, RIIA.
Il CFR e il RIIA ebbero a loro volta il compito di formare successive, svariate, organizzazioni di facciata da infiltrare in ogni aspetto della vita socio-politico-economica dei paesi. Ma a loro volta, le operazioni e le organizzazioni stesse venivano finanziate e controllate direttamente dall’ Unione Internazionale dei Banchieri, la quale dipendeva, ovviamente, dai Rothschild. Nacquero così enti e organizzazioni sussidiarie come “L’Associazione per la Politica Estera ” (FPA), il “Consiglio per gli Affari Mondiali” (WAC), il “Comitato Consultivo per il Commercio” (BAC), il noto “ADA” ovvero “L’Azione Democratica Americana” e il “13- 13” in Chicago, alle quali venivano assegnati obiettivi specifici.

Ma lo scopo primario del CFR era il totale controllo dei mezzi di comunicazione di massa. Il controllo della stampa venne affidato ai Rockefeller. Henry Luce venne finanziato per far nascere una numerosa serie di riviste nazionali, tra cui “Life”, “Time” e “Fortune” e molti altri. I Rockefeller sostennero anche i Fratelli Coles con il loro “Look Magazine” e con le loro altre catene di quotidiani nazionali. Eugene Myer, uno dei fondatori del CFR, acquistò il “Washington Post”, il “Newsweek”, il “Weekly Magazine” e molte altre pubblicazioni.

Il mondo del cinema hollywoodiano venne occupato dalla famiglia Lehmans, Kuhn, Loeb e altre, ultima ma non meno importante dalla Goldman Sachs (la più potente banca privata d’affari al mondo) e da varie unioni internazionali di banchieri, le stesse che controllano le radio e le TV di stato.
In merito agli altri aspetti della vita di una nazione a cui accennavo, gli Illuminati si occuparono di selezionare gli uomini più intelligenti in ogni campo, come quello delle arti, della letteratura, dell’educazione, della scienza, della finanza e dell’industria. Il piano di operazione già scritto e diffuso dallo stesso Weisshaupt tra gli adepti, era il seguente:

“E’ lecito l’uso del potere monetario e della corruzione sessuale per ottenere il controllo degli uomini che già hanno raggiunto le alte sfere di potere a vari livelli dei governi o in altri campi. Una volta che le persone influenti sono cadute nell’inganno, nelle bugie e nelle tentazioni create dagli Illuminati esse devono essere tenute strettamente legate alla Loggia attraverso lettere minatorie, minacce di rovina finanziaria, di diffamazione pubblica e di danno fisico, persino grazie alla paura della morte stessa dell’individuo e dei suoi famigliari.”

Inutile dire che la mossa successiva era infiltrarsi addirittura nelle università più rinomate per selezionare gli “eletti” fin dalla tenera età.
I giovani più dotati e di buona estrazione famigliare venivano scelti dagli Illuminati i quali si facevano carico delle spese legate alla loro istruzione e al loro sostentamento fino all’età matura per l’inserimento nella Cerchia. Essi venivano istruiti ed educati con lo scopo di diventare agenti in grado di proporsi ai vari governi delle nazioni come specialisti ed esperti consiglieri nei vari settori della politica e dell’economia. Il fine ultimo era ed è avere propri uomini all’interno di ogni realtà nazionale per perseguire il piano di un unico governo globale.
Lo stesso Principe Filippo, marito della Regina Elisabetta, venne educato a Gordonstown (come anche il Principe Carlo) grazie all’insistenza di Lord Luis Mounbatten, suo zio, un parente dei Rothschild, e divenne un Ammiraglio della Flotta Navale Britannica dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Un altro dei punti cardine della filosofia degli Illuminati è la diffusione del razzismo e delle così chiamate ideologie, al fine di dividere (“dividi et impera”, dividi e controlla!) sempre più larghe masse di popoli in fazioni opposte, armarli e lasciarli combattere gli uni contro gli atri. Ma soprattutto far crollare le istituzioni politiche e religiose esistenti! A questo lavorò il Prof. Karl Ritter dell’Università di Francoforte e dopo la sua morte tale incarico fu portato avanti e completato dal filosofo tedesco Freidrich Wilhelm Nietzche che fondò il Nietzcheanesimo: corrente filosofica che aveva come perno portante la teoria del “superuomo” divenne anche successivo fondamento del Fascismo e del Nazismo che sfociarono nella Prima e Seconda Guerra Mondiale e nello sterminio, che ben consociamo da parte di Adolf Hitler (egli stesso finanziato da famiglie come Krupp, Warburgs e Rothschild).

E’ particolarmente interessante, come le teorie sviluppate e indotte in campo politico-economico poi vadano ad influenzare in maniera massiccia anche gli altri aspetti della realtà di un paese, in quanto è chiaro, per chi ha già un’infarinatura, che pure la nascita e lo sviluppo della “scienza” psichiatrica possedevano gli stessi fondamenti sopra menzionati. Tanto è vero la psichiatria stessa è stata un indispensabile strumento di selezione “genetica” (vedi Eugenetica), altresì detto razzismo.

Tutti i lati del poliedro sono uniti l’uno all’altro. Tutti si compenetrano.
La miglior arma di difesa in questa condizione sia dipanare il bandolo della matassa e capire ciò che sta alla base degli accadimenti. Per fare questo è necessario aprire la nostra mente, lasciando non solo le certezze da parte, ma mettendole seriamente in discussione, come pure tutto quello che ci è stato ‘insegnato’ (o inculcato?) a scuola.
Il passo successivo è l’interpretazione della realtà, leggendone i segnali e i messaggi.

Nel momento in cui non ci si accontenta più delle informazioni che il regime passa; nel momento in cui si mette in moto una propria ricerca personale e si analizzano gli accadimenti cercando di rispondere alla domanda ‘Cui Prodest’, e cioè, a chi giova? Vedrete che forse, determinate cose che prima non vedevamo, verranno alla luce.
Il problema a questo punto sono i bambini, perché non hanno quei filtri psicologici che noi adulti (non proprio tutti però) abbiamo.
E’ un dato di fatto che la fascia di età più sensibile ai condizionamenti mentali è quella dell’infanzia/adolescenza. Il target maggiore dei messaggi deformati di coloro che stanno “dietro alle quinte” sono ovviamente i bambini, i ragazzi. E ciò non è casuale!

La conferma è infatti l’aumento delle pseudopatologie mentali identificate, o meglio inventate, dagli “esperti” psichiatri (vedi l’aumento ingiustificato della Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività, ADHD, ‘definita’ – per alzata di mano, come pure la totalità delle patologie scritte - nel Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali, DSM), con la conseguenza che in Italia, negli ultimi 5 anni, le prescrizioni di psicofarmaci (droghe psicotrope, eccitanti, ansiolitici, ecc.) sono aumentate del 280%, raddoppiando perfino gli Stati Uniti (circa il 150%): patria mondiale delle droghe minorili.

Un tristissimo primato che dovrebbe far riflettere e comprendere a tutti la gravità del fenomeno, perché ‘drogare’ un bambino nella fase delicatissima della propria crescita e/o sviluppo, significa ‘creare’ un adulto corrotto (dipendente magari da sostanze chimiche). Il caso del leader dei Nirvana, Kurt Cobain, è emblematico. Per la diagnosi di iperattività infantile, gli fu prescritto uno psicofarmaco che usò fin dalla tenera età di 7 anni. Una volta cresciuto, la dipendenza fu ‘alleviata’ e ‘sostituita’ da alcool e droghe pesanti che lo hanno portato a spararsi.
La psichiatria moderna è arrivata al punto da definire ‘malattia’ perfino la ‘difficoltà dell’apprendimento della matematica’!

Come difendersi? A mio avviso la comprensione, la presa di coscienza, l’informazione (parola composta: in-formazione, che significa dare forma alla coscienza!) e l’analisi sono armi indistruttibili che vanno oltre al condizionamento dei mass media, oltre all’azione delle istituzioni, oltre l’assopimento dei sensi operato attraverso numerosi mezzi, tra cui quelli sopra elencati.


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